Storia


  • Jigoro Kano e la diffusione mondiale del judo

    Cenni storici e filosofici

     

    Il JUDO nasce nel Sol Levante di fine ‘800, dagli studi del prof. Jigoro Kano. Questi fu per il Giappone dell’epoca, fino al primo trentennio del ‘900, una figura di spicco grazie agli importanti incarichi dirigenziali ricoperti in ambienti scolastici e ministeriali e segnò un punto di svolta con le sue rivoluzionarie idee in ambito socio-pedagogico.

     

    Jigoro Kano, dopo anni di studi con diversi maestri di Ju Jitsu, sintetizzò il suo sistema e lo chiamò JUDO.

     

    La parola JUDO, nella sua lingua originale, si compone di due ideogrammi: JU (cedevolezza) e DO (via). L’idea del suo fondatore era di indirizzare i praticanti di questa disciplina verso la VIA (il “DO”), per ottimizzare le loro condizioni fisiche e mentali e quindi contribuire al progresso della società grazie al MIGLIOR IMPIEGO DELL’ENERGIA (ossia il “JU”).

     

     “Allenarsi nella disciplina dello JUDO significa raggiungere la perfetta conoscenza dello spirito attraverso l’addestramento attacco-difesa e l’assiduo sforzo per ottenere un miglioramento fisico-spirituale. Il perfezionamento dell’io così ottenuto dovrà essere indirizzato al servizio sociale, che costituisce l’obiettivo ultimo dello JUDO.” [Jigoro Kano].

     

    In questo contesto il judo rappresenta una disciplina sportiva e sociale che cominciò il suo cammino verso la diffusione mondale in una piccola sala messa a disposizione presso un tempio buddhista nella Tokio del 1882. Kodokan Judo (la Scuola per studiare la via), è il nome che Jigoro Kano diede alla sua associazione, che dagli iniziali nove discepoli, ne contò quasi cento in soli quattro anni, mentre nei successivi venticinque anni divennero diverse migliaia in tutto il Giappone.

     

    Grazie alla sua esperienza maturata in ambito scolastico e le sue competenze in ambito sportivo, il prof. Kano fu il primo membro orientale del CIO, sedendo al tavolo con personalità del calibro del Barone de Coubertin. Proprio nel suo ultimo viaggio al Cairo, nel 1938, convinse i membri del CIO che Tokio avrebbe potuto ospitare le Olimpiadi del 1940, nonostante le ostilità verso un Giappone che pochi anni dopo si alleerà con la Germania nazista, contro l’alleanza europea - statunitense. In quel viaggio durato diversi mesi, Jigoro Kano ormai ultrasettantenne trovò la morte per una polmonite contratta sulla nave che lo stava riportando nel suo Giappone. Le Olimpiadi del 1940 non si tennero a causa dello scoppio della seconda guerra sino-giapponese e successivamente della Seconda Guerra Mondiale.

     

    Già prima della morte del prof. Kano, il judo era stato esportato fuori dai confini del Paese del Sol Levante. Nei primi cinquant’anni dello scorso secolo, il judo ha avuto una diffusione globale, fino ad entrare a far parte degli sport olimpici, in via dimostrativa alle Olimpiadi di Roma del 1960, per poi affermarsi alle Olimpiadi di Tokio nel 1964. Il grande progetto del prof. Kano raggiunse così un punto di culmine, mai più calato, tanto che il judo è una disciplina che ormai conta migliaia di praticanti in ogni continente del globo.

     

    L’Italia, per quanto concerne il judo, ha una tradizione ormai consolidata che ha raggiunto il secolo di storia. Il suo palmares agonistico conta numerose medaglie continentali, mondiali ed Olimpiche e la diffusione nel territorio nazionale è piuttosto uniforme.

     

    La regione Emilia Romagna può vantare una capillare diffusione in quasi tutto il territorio regionale, con epicentri nelle province di Ravenna, Bologna, Modena e Parma, con alcune associazioni sportive classificate ai vertici nazionali. La nostra regione ha da sempre contribuito ai successi judoistici italiani. Una su tutti, la due volte campionessa del mondo, nonché vincitrice di due medaglie olimpiche, la bolognese Emanuela Pierantozzi, oggi ricercatrice universitaria.

     

    Storia della Sezione Judo della Polisportiva Riccione

     

    Il 16 ottobre 2012, su proposta di Giuseppe Longo, arbitro e tecnico federale, sono iniziati i corsi di judo della Polisportiva Comunale Riccione, con soli otto iscritti. Alla fine della prima stagione judoistica gli iscritti erano già tredici, mentre oggi la Polisportiva conta circa quaranta judokas dai 5 ai 43 anni, 3 tecnici, 1 presidente di giuria/dirigente sociale e un medico sociale.

     

    La Sezione Judo porta avanti il progetto di promuovere in modo più incisivo la disciplina dello Judo, in tutto il territorio comunale e provinciale, sia per quanto concerne gli aspetti propriamente sportivi, sia per le finalità educative e sociali che questa disciplina si pone.

     

    Gli atleti della Polisportiva hanno partecipato a numerose manifestazioni sportive dedicate ai piccoli pre-agonisti e a competizioni agonistiche di livello regionale e nazionale, sia in ambito FIJLKAM sia in collaborazione con Enti di Promozione Sportiva, con particolare riguardo allo CSEN. Questo sta permettendo ai nostri ragazzi di maturare molte esperienze formative sotto l'aspetto sportivo e non solo.

     

    Nonostante la sua giovane età, la sezione judo della Polisportiva può già vantare un Campione Nazionale CSEN con Simone Michelotti, una medaglia d'argento con Lucrezia De Paoli e una di bronzo con Gaia Peroni, tutte conquistate il 25 gennaio 2015 a Monterotondo (RM). Mentre alla fine del 2016 Tencati Cecilia ha conquistato una bellissima medaglia d'argento al Campionato Nazionale CSEN.

     

    Da due anni la Sezione Judo della Polisportiva è entrata a far parte dei circuiti Federali. Nel 2016 ha conquistato una medaglia di bronzo alle qualificazioni del Campionato Italiano Esordienti B, con Tencati Cecilia.

     

    Il 21/05/2017 sempre Cecilia, con il 5° posto regionale, ha avuto accesso alla finale nazionale Cadetti, tenuta a Riccione il 04/06/2017. Si tratta della prima volta, per un atleta della sezione judo, a una finale nazionale FIJLKAM.

     

    Sempre il 21/05/2017 De Paoli Morgana si è laureata campionessa regionale U13, conquistando il Trofeo CONI 2017.

     

    Con la conclusione della quinta stagione, la sezione judo della Polisportiva è già un importante punto di riferimento nel territorio provinciale per il Comitato Regionale FIJLKAM e nell''intera regione Emilia Romagna per lo CSEN. Infatti, la POLCOM si è già fatta notare quale ottima organizzatrice di eventi.

     

    Il 25 aprile 2015 è stata organizzata la manifestazione pre-agonistica denominata "Il Nostro Amico Gianluca - 1° Memorial Gianluca Frisoni", che ha raccolto circa 150 atleti da 5 a 11 anni, provenienti da Emilia Romagna e Marche e ha contribuito a una raccolta fondi per due associazioni che si occupano di pediatria oncologica presso l'Ospedale di Rimini.

     

    Inoltre, in collaborazione con lo CSEN Nazionale, la Polisportiva ha organizzato uno stage nazionale delle arti marziali, dove il judo è stato protagonista, grazie alla presenza di oltre 100 atleti diretti dal due volte medaglia olimpica Maestro Girolamo Giovinazzo.

     

    Il 25 aprile 2017 è stato organizzato uno stage con l'olimpionico di Londra 2012, Elio Verde.

     

    Il 2 giugno 2017 è stato organizzato un Simposio sulla "Gestione del Peso negli sport da Combattimento".

     

    Il 3/4 giugno, in collaborazione con il Comitato Regionale FIJLKAM è stato organizzato il Campionato Italiano Cadetti (U17), che ha visto la presenza di circa 700 atleti e oltre 2000 persone fra staff e accompagnatori.